I capelli

I capelli sono annessi cutanei. In particolare sono le estremità pilifere che coprono la parte alta e posteriore del capo.

Il sistema pilifero è caratteristico dei mammiferi, dove ha prevalentemente lo scopo di assicurare protezione meccanica ed isolamento termico. Gli esseri umani hanno, nel corso della loro evoluzione, perduto questa necessità attraverso l’ausilio di varie scoperte (dal fuoco ai vestiti)  tuttavia capelli, ciglia e sopracciglia si sarebbero comunque conservati nel tempo per proteggere cervello ed occhi.

I capelli sono strutturalmente identici ai peli, ma si distinguono da questi ultimi per l’elevato numero e per lo sviluppo in lunghezza; presentano variazioni nello sviluppo individuale e nei due sessi, nonché caratteri morfologici e strutturali diversi nelle differenti razze umane.

Struttura anatomica  e crescita:

Sono costituiti da  proteine solide, in particolare cheratina (proteina costituita da 18 amminoacidi, prevalentemente cistina, serina ed acido glutammico) in una percentuale compresa tra il 65% ed il 95%  e melanina che conferisce colore al capello; sono poi costituiti  da acqua, lipidi ( trigliceridi, fosfolipidi, cere, squalene) ed oligoelementi come rame, zinco, magnesio (che partecipano al processo di formazione della melanina) e soprattutto FERRO, fondamentale nel nostro corpo per la formazione dell’emoglobina che consente il trasporto di ossigeno nel corpo (e quindi fondamentale per la vita del cheratinocita:  in assenza di ossigeno la respirazione mitocondriale rallenta con conseguente diminuzione di energia e quindi di sintesi proteica).

Sottoforma di  lanugine, i primi capelli compaiono nel corso del quarto mese di vita intrauterina; poco prima della nascita, questi peli cominciano a risultare più robusti e resistenti.

Un capello completamente sviluppato è costituito da

FOLLICOLO PILIFERO (che insieme al muscolo pilo erettore ed alla ghiandola sebacea, costituiscono L’unità pilo sebacea)

  • FUSTO

Il  follicolo rappresenta la parte viva del capello ed  è una struttura a forma di sacco, più o meno inclinata sul cuoio capelluto,  che si sviluppa come un’invaginazione dell’epidermide per poi  approfondarsi nel derma. Dall’epidermide verso il derma, si distinguono 3 zone: L’INFUNDIBOLOL’ISTMO ed IL BULBO. L’infundibolo è la zona che separa il follicolo dal fusto del capello; l’istmo è la zona sottostante, compresa tra l’ancoraggio del muscolo pilo erettore e lo sbocco della ghiandola sebacea; il bulbo è la parte più profonda ed è la zona del follicolo che accoglie la papilla dermica, riccamente vascolarizzata e ricca di terminazioni nervose, che ha il compito di provvedere al nutrimento ed al sostentamento del capello. Nel follicolo sono  presenti i recettori per gli ormoni androgeni.

Il fusto rappresenta la parte visibile e “non vivente” del capello. Nasce nell’epidermide e rappresenta una struttura assile cilindrica suddivisa in  3 zone concentriche: una zona esterna detta cuticola costituita da cellule appiattite ed embricate prive di pigmenti; una zona intermedia detta corteccia ricca di cheratina e di melanina; ed una zona interna detta midollo costituita da cellule cheratinizzate e spazi vuoti (ha la struttura di una spugna).

Generalmente i capelli crescono ad una velocità di circa 1 cm al mese (molto variabile da soggetto a soggetto) e vanno incontro a cicli periodici di crescita costituiti dalla successione di tre fasi:

  • ANAGEN, caratterizzata da una attiva crescita.
  • CATAGEN, fase di brevissima durata in cui il follicolo assume la forma di una clava, perde connessione con la papilla dermica e comincia a risalire del derma.
  • TELOGEN, in cui il follicolo si rimpicciolisce e si cheratinizza completamente proseguendo l’avanzamento nel derma. Contemporaneamente un nuovo follicolo si sta sviluppando nello stesso punto e prendendo contatto con la papilla dermica sottostante dà luogo alla formazione di un nuovo pelo.

Tipi di capello e curiosità:

Pur presentando una struttura generale pressochè identica, la forma dei nostri capelli è estremamente variabile da persona a persona  sia in termini di colore che in termini di forma.

L’appartenenza ad una particolare etnia influenza la diversa forma ed il diverso colore dei capelli: Le etnie negroidi hanno generalmente capelli molto ricci e neri. Sono i capelli più ricchi di melanina, ma tuttavia anche i più fragili;  le etnie mongoliche ed orientali presentano capelli lisci e scuri; l’etnia caucasica è la  più variabile: capelli lisci e biondi tipici dei nordici, più o meno ondulati e più o meno scuri per gli altri.

Il colore dei capelli è dato dalla presenza di melanina, che si distingue eumelanina (pigmento bruno/ castano) e feomelanina (pigmento biondo/rossiccio).  Il colore di capelli è dato dalla diversa combinazione di questi pigmenti e dal numero di melanociti. Nei capelli biondi ad esempio prevale la feomelanina ed i melanociti si presentano esclusivamente nella cuticola; mentre nei capelli castani e bruni si trovano anche nel midollo ed hanno una percentuale maggiore di eumelanina. Geneticamente i capelli scuri prevalgono su quelli biondi che, tra l’altro, risultano essere anche più sottili. I capelli scuri risultano essere i più diffusi nel mondo.

L’insorgenza dei capelli bianchi (incanutimento) è un fenomeno naturale che compare in genere dopo i 30 anni. Durante il ciclo vitale del capello, anche le cellule contenenti melanina (melanociti) nascono, crescono e muoiono insieme al follicolo pilifero. Dopo un certo numero di successioni di cicli vitali, queste cellule non rinasceranno più, ed il nuovo capello risulterà quindi privo di melanina (bianco). Fattori ambientali,  stile di vita e genetica possono influenzare il momento dell’incanutimento, questa è la ragione per cui possiamo vedere adolescenti con i primi capelli bianchi ed arzilli vecchietti appena brizzolati. Generalmente i capelli biondi tendono a diventare bianchi prima dei bruni.

Per quanto riguarda la forma, possiamo distinguere i capelli in lisci, ondulati, ricci, molto ricci. L’ondulazione del capello è determinata da alcuni fattori:

  • forma del fusto: i capelli lisci hanno una sezione rotonda, quelli ondulati ovale, quelli ricci più o meno piatta
  • inclinazione del follicolo rispetto al cuoio capelluto: i capelli lisci presentano un follicolo pressochè perpendicolare al cuoio capelluto; più il follicolo si inclina, più il capello tenderà ad arricciarsi.
  • Fattori biochimici: Nei capelli sono presenti diversi tipi di legami, più o meno stabili tra  i vari amminoacidi della cheratina. Particolarmente importanti per la determinazione della forma del capello sono i ponti disolfuro che si formano tra la cheratina presente nel fusto dei capelli. Un ponte disolfuro (S-S) si forma quando un atomo di zolfo di una cistina forma un legame covalente con un atomo di zolfo presente su un’altra cistina della stessa proteina (parliamo della cheratina) . Questi ponti determinano un accorciamento della cheratina. Più ponti disolfuro si formano, più la cheratina si accorcerà, più i capelli risulteranno ricci.

Andre Walker, famoso hair stylist statunitense, ha ideato una classificazione molto particolare dei capelli. Questa classifica identifica i vostri capelli in base ad una forma (da 1 a 4) ed a un volume (da A a C).

Secondo la tabella di Analisi di Andre Walker, i capelli verranno quindi suddivisi in LISCI (tipo 1), ONDULATI (tipo 2), MOSSI E RICCI (tipo 3) “RICCI AFRO” (tipo 4). Le sottocategorie di ciascuna indicano lo spessore del capello, in particolare: A indica il capello più fino e C il più spesso e voluminoso.

E’ bene sapere che è abbastanza usuale possedere più di una tipologia di capelli sulla propria testa: Può infatti capitare che alcune parti del nostro capo abbiano ciocche di forma diversa. Io ad esempio ho ciocche 2C, 3A e 3B.

Queste tabelle risultano molto utili per avere coscienza sul proprio tipo di capello e cercare, a seconda della categoria di appartenenza, i prodotti e le routine di cura più adatte a noi.