COME SCEGLIERE IL PARRUCCHIERE GIUSTO

Il parrucchiere dovrebbe essere il professionista che riconosce le esigenze dei nostri capelli e che li sa trattare al meglio. 
Dico dovrebbe perché difficilmente mi è capitato di incontrare un professionista che proponesse trattamenti realmente benefici per la chioma; il più delle volte questi trattamenti proposti sono mirati a rimpinguare le sue tasche, in molti casi con risultati disastrosi sui nostri capelli. 

Per fortuna, almeno, sempre più saloni stanno introducendo trattamenti e prodotti naturali da utilizzare nell’esercizio del proprio lavoro. Non credo che questa scelta sia dettata dall’etica (in molti non sanno nemmeno cosa sia l’henné, ad esempio, e come si usi), piuttosto dalla sempre maggiore richiesta di mercato.
Personalmente taglio la testa al toro e, in funzione della mia pessima esperienza con diversi suddetti professionisti, limito questo incontro a una volta l’anno, quando decido di tagliare.
Conto sulla mia capacità di apprendimento delle tecniche di taglio per imparare a farlo con soddisfazione e da sola; per il momento sono perfettamente in grado di spuntarli tanto che, durante l’anno, provvedo da sola a farlo. 

Mi rendo conto che non siamo tutti uguali e che la seduta dal parrucchiere spesso è anche un momento piacevole e di relax da dedicare a noi stesse e al nostro benessere. Quindi ecco a voi la guida per trovare il parrucchiere giusto. Una guida scritta dalla mia amica Monica:

Come saper scegliere il parrucchiere adatto a te e come sgamare il parrucchiere che, invece, dovrebbe fare altro.

Se avrete la pazienza di investire questi cinque minuti nella lettura, le vostre agonie per un taglio sbagliato potrebbero finire per sempre. So per certo che a leggere saranno anche tanti parrucchieri. Carissimi, che ne dite, facciamo due chiacchiere? Ogni riferimento a fatti, cose, persone potrebbe essere casuale.
Potrebbe.

I capelli sono molto importanti per l’identità di una persona, legati alla nostra immagine in maniera profonda come poche altre cose che ci portiamo avanti fin da quando eravamo totalmente ricoperti di peli. L’evoluzione ci ha permesso di perderne la quasi totalità tranne qualche ciuffo sparuto qua e là e di mantenere quelli che ci ricoprono il capo: I capelli.

Il lavoro del parrucchiere può vantare la più antica delle origini se pensiamo ai nostri antenati che si occupavano dei peli altrui: si spulciavano ripulendosi reciprocamente, in totale affidamento l’uno verso l’altro (da “la scimmia nuda”. D.Morris).

Affidare i nostri capelli ad un professionista significa affidare una parte del nostro corpo che nella Storia dell’essere umano ha rappresentato status sociale, arma di seduzione, arma politica, di ribellione e di molti credo religiosi. Non di poca importanza, infine, il tentativo di disumanizzazione attraverso un taglio imposto con violenza, vero e proprio scempio fisico e psichico. È inutile negare quanto ci sia nei nostri capelli, la storia intera, e quanta emotività personale raccolgano. Sostengo da anni che non sono solo capelli. Sono noi e una parte della nostra identità.

VADEMECUM

Abbiate cura dei desideri che passano attraverso i vostri preziosi capelli e prendetevi la responsabilità di scegliere chi se ne occuperà con il massimo rispetto. Un professionista, come minimo, dovrebbe avere la decenza di scegliere questo lavoro per amore, passione e competenze e poi per altre ragioni.

1 . Scegliere un parrucchiere attraverso le sue foto sui social:
Siate certe che le foto siano loro e non prese dal web. Se vedete anche solo la metà dei lavori che non vi piacciono, lasciate perdere.

2 . Le recensioni sui social e i trilioni di like:
Ad una modesta cifra si possono acquistare like, followers e le conseguenti recensioni positive.

3 . Ambiente:
Se riuscite, andate a vedere il negozio e la vetrina. Una persona che ha cura del proprio ambiente di lavoro lo fa a partire dalla porta di ingresso. Se non vi ispira lasciate perdere. Una volta entrate, varrà la stessa regola: un ambiente pulito, curato e in linea con voi sarà sicuramente gestito da una persona che ha rispetto dei suoi clienti. Che sia un salone grande o minuscolo non importa. Stenderei un velo di compassione per chi lavora a domicilio, in nero.

4 . Se il vostro salone ha superato le precedenti prove verificate il costo medio del servizio. Non sempre pagando tanto avrete quello che desiderate, e non sempre pagando meno troverete poca qualità. Ricordatevi che c’è offerta sul mercato per ogni tasca e se il professionista è serio farà una ricevuta regolare. Non parziale. Regolare.
Prima di definire troppo caro il costo di un servizio considerate che il 22% della vostra ricevuta è Iva che voi pagate a lui e che lui verserà allo stato. Anche il costo di collaboratori, Inps, tasse, assicurazioni, monouso, affitti e altro e magari il caffè che vi offre, sono spalmati in ogni servizio. Non state pagando solo il taglio, suvvia, ma tutto quello che comporta poter sedersi su una poltrona comoda al calduccio d’inverno e al fresco d’estate. Fare i conti in tasca a qualcuno è facile ma solo con tutte le dovute informazioni, per poter scegliere in libertà.

5 . Chiamate per una consulenza e andate a far vedere i vostri capelli. Se un professionista non è in grado di darvi una breve consulenza di cinque minuti e farvi venire voglia di andare da lui, valutate di cestinarlo. Non significa presentarsi di persona e pretendere un consiglio che non state pagando, specialmente di questi tempi. Significa che voi capirete se la persona che parla con voi è disposta ad ascoltarvi e se è adatta a voi. Se vi sta sugli zebedei lasciate perdere. Fidatevi di voi e delle vostre sensazioni.

6 . Finalmente siete li. Se non siete passati in consulenza prima dell’appuntamento un professionista serio avrà voglia di guardarvi e parlare con voi prima di lavarvi i capelli. Anche se li avete in disordine estremo. Dovrebbe volerli vedere nel loro stato peggiore. Dovrebbe avere voglia di conoscere le vostre abitudini e farvi domande specifiche per capire voi e i vostri capelli. Verificate la sua pazienza.

7 . Siete davanti allo specchio con i capelli bagnati. Ora è il tempo che lui vi dica cose. Se avete l’impressione che vi abbia ascoltato poco chiedete come eseguirà il lavoro. Con la gentilezza ed il rispetto si può fare e il professionista è tenuto a darvi risposte serene e rassicuranti. Le parole che userà dovranno essere concrete e non di dubbia interpretazione. Ricordatevi che è il parrucchiere a dover tradurre il vostro linguaggio che non potrà essere tecnico come il suo, ma ci si può capire.

8 . Se dopo due domande lui pronuncia la frase “ho capito – fidati – faccio io non ti preoccupare – faccio io starai benissimo – fidati non proccuparti “, chiedete di nuovo spiegazioni in merito. Un professionista serio userà parole come:
Taglio due centimetri, qui scalerò, qui la forma del taglio sarà piena o vuota,
la tua frangia da asciutta arriverà qui e cose simili. Parole che si possono tradurre in risultato. Chiedete sempre prima se li taglierà con forbice o rasoio. Se non li volete sfilati non dovrà sfilarli. Se li volete rapati vi dovrà rapare. Non fatevi fare niente se non avete capito. Ci deve essere un chiaro accordo verbale.
Dubito fortemente che ci siano professionisti che leghino i loro clienti alle poltrone ma che possano dire una cosa e farne un’altra sono certa.

9 . ll professionista serio vorrà capire cosa rappresenta per voi la vostra chioma ed adattarsi alle vostre richieste. È li per fare felici voi e meno se stesso. Non può non capirvi. Non può farvi cose diverse se non richieste. Deve avere rispetto di voi e del legame che avete con i vostri capelli. Non può pensare di volervi cambiare se non è una vostra richiesta esplicita. Se invece vi fidate e vi intriga la sua creatività sarete felici in due.

 

CHI SCEGLIERE

 

Da chi vuoi andare? Sai che stai scegliendo una persona, vero? Si, certo, la location, la fama, la tua amica c’è già stata. Attenzione, però. Scegli da sola e fidati di te.

A) I figli d’arte.
Fanno tenerezza quando ti danno questo titolo come prima referenza.
Quale arte ha ereditato dal genitore? Probabilmente ha ereditato un salone, probabilmente il talento, forse l’ha superato, sicuramente ha ereditato i suoi clienti e se è bravo prova a mantenere il tutto e magari a migliorare. Potrebbe essere un caso dove davvero ha respirato in casa la passione per il suo lavoro ma valgono le stesse regole. Se vai da un professionista simile accertati che le prime parole che escono dalla sua bocca non siano “Io, Io, lo, Io, ma soprattutto IO.”
A volte può sfuggire anche un NOI riferito solo esclusivamente a se stesso come una vera Queen. Gli altri al di fuori da sé sono e saranno sempre: Voialtri.
Non credo servano psicologi per tradurre.
Si autoproclamano Miglior Tizio della città o miglior Caio della Valle di vattelapesca. Si definiscono normalmente coach, teacher, sono formatori e, senza avere nessun titolo, giocano con arte manipolatoria da veri maestri. Il loro rapporto con la cosmesi bio- naturale è confuso perché sono incerti se può dare lustro o meno alla loro azienda. Perché anche se sono da soli in salone, parlano sempre della loro azienda. In quanto figli d’arte si beano di grandi frequentazioni. Non hanno amici loro, ma “il mio amico imprenditore, la mia amica contessa.”
Successo con loro al 50%.
Dipende da voi e da se saprete accarezzare il loro tenero ego sempre in cerca di conferme.
Tolleranza verso le clienti che amano il fai-da-te? Zero.

B) I parrucchieri glamour e consulenti di immagine: Gli stilisti.

Loro non ti tagliano o colorano i capelli. No. Normalmente ti cospargono il capo di Polvere di Stelle prese direttamente scendendo da Venere dopo un weekend. Usano forbici che costano come la mia cucina. Normalmente hanno la pazienza che va da uno a due, strigliano i capelli stile Furia cavallo del west con la loro testina piegata di lato e gli occhi socchiusi. Ti scrutano silenziosi e sanno che ti stanno facendo un male porco ma considerano i loro strattoni necessari, a purgarti come una lumaca, per poi bollirti viva raccontandoti di come sono nati con le forbici di oro in mano. Alcuni si sentono nel firmamento dei top grazie alla loro nota disinteressata fedeltà alle aziende che promuovono. Cioè garantiscono un fatturato all’azienda e l’azienda sparge voci. E compra followers. Normalmente chiamano le loro clienti ” Cicci, Tesoro, Amore, ma anche Grezza, Isterica, Pezzente o Zoccola, a seconda della giornata e ovviamente nel secondo caso, di nascosto. Le colleghe per loro sono Fattucchiere e non le temono per niente perché in fondo, ad uno stilista, una Fattucchiera, che può fare? Sono i miei preferiti: non sbagliano mai perché loro ti vendono lo Stile.
Il loro.
Mai il tuo, scordatelo.
Se il lavoro è venuto una merda è colpa tua che hai il mestruo o non ti sei spiegata bene o semplicemente sei una sfigata che ha pochi followers e non sarai mai degna del loro Stile né tantomeno del loro conto salato che spesso, con una amichevole strizzatina d’occhio, ti fanno intendere che sarete amici per sempre se non ti farai fare la ricevuta.
Normalmente sputtanano chiunque: colleghi, clienti, il loro commercialista che gli fa pagare le tasse proprio oggi, fornitori e aziende che spesso hanno il merito di averli esaltati. Leggono in media tre pagine di libro a vacanza ma li comprano perché fa fashion. Usano quasi esclusivamente brand di impatto mediatico elevato. Perché valgono. Riescono a dire tre parole grazie al marketing delle suddette aziende. Schifano la cosmesi bio-naturale come io schifo le zecche dei cani e sono convinti che chi usa bio sia uno sfigato. Se con loro pronunciate la parola hennè potrebbero darvi fuoco.
E i capelli fatti da loro? Ah, si.
Successo assicurato al 50% ma solo se la loro serata precedente in qualche club esclusivo di stile è stata un successo.
Tolleranza verso le clienti che amano il fai-da-te? Zero.
 

C) Gli Hare Krishna.
Nati negli ultimi anni. Sono difficili da trovare perché normalmente non amano molto esporsi sui social ma piuttosto si affidano all’Universo e al Centro di gravità permanente che non gli faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente. Per capire come vuoi i capelli impongono le loro mani sopra il tuo capo e guardano dove è posizionato esattamente il tuo terzo occhio.
Ti scrutano tanto, sei grande fonte di curiosità per loro e se il loro maestro guida del Peloponneso reincarnato in Fufo, il loro criceto, gli manda energia buona, potrebbero farti un taglio strepitoso perché in fondo sono i più empatici. Puntualmente arriva il loro consiglio, sempre cosmico, sul percorso che i tuoi capelli devono intraprendere. Ma se hai un po’ di pazienza sono anche abili guaritori e possono aiutarti in ogni tuo problema: dalle vene varicose alle gonadi infiammate. Amano sostituirsi a ginecologi, dermatologi e soprattutto a psicologi.
Condiscono il tutto con frasi tipo: “Se sei qui ci sarà una ragione, tutto ha un senso e sicuramente ci siamo già incontrati in un’altra vita”. Tifosi della cosmesi bio-naturale solo se fatta da loro, tutto il resto è un brutto mondo e il karma te lo farà vedere .
Percentuale di successo al 50%, dipende ovviamente dalla congiunzione Marte – Saturno.
Tolleranza verso le clienti che amano il fai-da-te? Zero.

D) Le nuove SPA per capelli o le più probabili ASP.
Si sa che il trend degli ultimi anni sia la cosmesi naturale. I furbacchioni di questa categoria millantano successi inenarrabili grazie alla loro forte conoscenza in merito e cioè dai 3 giorni dall’acquisto di un prodotto senza ammoniaca.

 
Nel 2020, la rivoluzione proprio! Peccato che il loro unico merito sia quello di essersi autoproclamati una SPA che ricordiamolo vorrebbe l’uso esclusivo di cosmetici bio – naturali. Non importa che ti decolorino il cranio fino alle papille gustative, macché. Perché poi tireranno fuori dal cilindro magari una particolare sensibilità per l’ambiente da confonderti le idee. Usano spesso parole come “ti farò una magia, sarai unica al mondo ad avere questa luce, sarà un’emozione straordinaria che non capiterà mai più e le tue sfumature parleranno di te”.
Sono abilissimi a fuggire da domande tipo “che INCI ha questo prodotto?” e piangono con te mentre per ripararti le papille gustative ti propinano un decotto di erba cipollina che hanno in esclusiva per te. Nel loro locale suona una musica New Age ma pregano in silenzio di non dover chiamare il soccorso ospedaliero. Perché sono molto sensibili e si proclamano SPA invece che ASP cioè: “ASPE’ che mo’ vedo che ho combinato!”
Inutile specificare che oltre all’erba cipollina non troverete tanto altro di bio ma piuttosto nei loro flaconi troverete Satana in persona.
Percentuale di successo 50% e molto culo, perché mentono sapendo di mentire cavalcando l’onda delle vere SPA per capelli. I peggiori.
Tolleranza verso le clienti che amano il fai-da-te? Zero.

Bene.
Oltre a questi paradossali esempi sono certa esistano centinaia di professionisti seri e rispettosi e che ogni giorno fanno il loro lavoro dandogli i confini giusti.
Persone che amano sentirsi Artigiani e si affidano ad aziende serie e pulite negli intenti oltre che nei prodotti.
Che sono poco visibili perché hanno deciso che le loro risorse le mettono a disposizione dei loro clienti. Magari con meno polvere di stelle ma con devozione e preparazione.
Esorto tutti gli altri ad occuparsi di sé, prima che degli altri. Non con il fai-da-te ma da bravi professionisti del settore, o no?

Dedicato alle persone che hanno voglia di guardarsi e di mettersi in discussione.

M. B.
Fattucchiera.

 
 

 

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