Capim d’oro: gioielli e accessori in oro vegetale

Il Sana 2019 (fiera del naturale e del biologico che si tiene ogni anno a Bologna nel mese di Settembre) ci ha portato la scoperta di una fantastica realtà italiana che realizza accessori lavorando una particolare fibra naturale: Capim D’oro.


L’azienda prende il nome dalla fibra utilizzata, il capim dourado, conosciuta anche come “oro vegetale”. Si tratta di una pianta (Syngonanthus nitens) che cresce spontaneamente in un’unica area nel mondo, la regione del Jalapão nello stato di Tocantins, in Brasile, e che viene poi lavorata e intrecciata in Italia con passione, fantasia e bravura, da una giovanissima artigiana romana, Martina, e dal suo entourage.

un fascetto di capim dourado

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, SOCIALE ED AMBIENTALE

Il capim dourado è praticamente identico all’oro minerale in termini di colore e brillantezza, ma è un vero esempio di sostenibilità ambientale.

La pianta nasce verde, fiorisce nel mese di luglio con bellissime infiorescenze bianche. Tra i mesi di settembre e novembre viene raccolta e lasciata seccare per un anno intero, tempo necessario per maturare il suo inconfondibile colore oro naturale che resta immutato nel tempo. La procedura di raccolta è sostenibile, attenta e meticolosa: durante la pratica, il fiore viene lasciato cadere a terra per favorire una naturale risemina nel completo rispetto dell’ambiente.
Dopo una asciugatura di circa due giorni, la fibra viene immersa nell’acqua per renderla flessibile e pronta per la cucitura con un resistente filo di seta color oro, che esalta la luminosità del capim dourado.

Le origini della lavorazione di questa fibra sono antichissime e vengono tramandate di generazione in generazione.
Inizialmente veniva utilizzata dagli Indios per la realizzazione di utensili domestici o accessori d’abbigliamento. La pratica poi fu acquisita dalla popolazione nera dei Quilombolas, una comunità di schiavi di origine africana fuggiti dalle piantagioni in cui erano prigionieri in Brasile.

Nel tempo gli artigiani del luogo iniziarono ad utilizzarla per la realizzazione di bigiotteria.

La regione del Tocantis ha visto un miglioramento delle sue condizioni economiche intorno agli anni ’90, grazie al commercio dell’oro vegetale al di fuori del Brasile.
La lavorazione di questa fibra vegetale avviene nel pieno rispetto dell’ambiente e anche della manodopera: la raccolta sostenibile della pianta garantisce una sua crescita continua e la sua lavorazione permette agli Indios l’integrazione con il resto della realtà brasiliana e la possibilità di sostentamento familiare senza che vi sia alcuna forma di sfruttamento. Il tutto consente di portare avanti una micro economia protetta interna, sostenibile e autogestita.

BRASILE E ITALIA: NASCE CAPIM D’ORO

Nel 2011 Martina, appena laureata, lavorava con poca soddisfazione in uno studio di architettura.
Decise di trascorrere quel capodanno a New York a casa di una sua amica in compagnia di altre ragazze, tra cui una brasiliana che regalò ad ognuna di loro un oggetto in capim dourado. Questa pianta colpì così tanto Martina da spingerla a studiarla e ad interessarsi alla sua importazione.
Alcuni mesi dopo, con l’aiuto di suo padre Alberto e la collaborazione di amiche precarie, allestì un laboratorio artigianale, acquistò un dominio per la realizzazione di un sito internet e iniziò a partecipare a fiere ed eventi in tutta Italia per farsi conoscere.
Era nata la sua attività: Capim d’oro.

Il primo oggetto realizzato da Capim d’oro è stato un cerchietto per una sfilata di Alta Roma chiamata “la Cina Imperiale” dello stilista Jamal Taslaq nel 2013. Dalla collaborazione con vari stilisti, l’azienda si è poi dedicata alla realizzazione di una linea propria.
Negli anni Capim D’oro ha ricevuto moltissimi premi, ed è entrata nella classifica delle 10 migliori aziende artigiane italiane.

Un’immagine di Martina. Dal web

L’artigianalità ed il gusto made in Italy delle creazioni Capim d’oro rendono questi pezzi assolutamente unici, frutto di studio attento del materiale, personalizzazione dei dettagli e selezione minuziosa della parte migliore della fibra vegetale.

Ogni gioiello è intrecciato a mano, senza l’ausilio di macchinari, e richiede una sapiente precisione acquisita direttamente in Brasile e perfezionata in Italia, grazie agli studi di Martina in Industrial Design, presso la facoltà Ludovico Quaroni – La Sapienza di Roma.

Capim d’Oro ha deciso di scegliere l’Italia come sua sede lavorativa per poter permettere la conoscenza di questa particolarissima lavorazione, iniziata dagli Indios, e che sta espandendo sempre più i suoi mercati, anche a giovani artigiani italiani.

 GIOIELLI E NON SOLO 

Gli steli di capim semilavorati in Brasile raggiungono direttamente l’Italia dove, nel laboratorio aziendale di Roma, vengono con maestria intrecciati a mano da giovani apprendisti, che trasformano questa fibra in bellissimi oggetti ornamentali per la persona: cerchietti e fermagli per capelli, orecchini, braccialetti, anelli, collane…
Spesso gli oggetti in capim dourado sono combinati con pietre e swarovski, oppure sono intrecciati a comporre oggetti domestici per la vita quotidiana, come vasi e cesti, così come in principio veniva fatto dagli Indios.

I prodotti di Capim d’Oro sono unici ed originali e rappresentano una valida e molto più economica alternativa all’oro: ogni accessorio è leggerissimo e modellabile; la fibra può essere facilmente lavorata e può adattarsi a tutte le dimensioni del nostro corpo, seppur restando particolarmente resistente non solo alla manipolazione ma anche ad urti, acqua e sudore.

Non solo, il capim dourado è anallergico, essendo una fibra completamente naturale, appartenente alla famiglia delle Eriocaulaceae e non delle Graminacee.

RINGRAZIAMENTI

Un ringraziamento speciale va al papà di Martina che segue e supporta la figlia da sempre, in questo progetto umano e lavorativo, donandole forza e positività.

Il mio ringraziamento va invece alla mia carissima amica Giovanna a cui devo il nostro primo approccio con il capim dourado e con questa azienda: in occasione di una cena al Sana, ha regalato a me, Luisanna e Martha, tre anelli Capim d’oro e, vedendo lo stupore nei nostri occhi alla scoperta che si trattasse di bigiotteria realizzata con una pianta, ci ha invitato caldamente a visitare lo stand.

il regalo di Giovanna

Così abbiamo conosciuto Martina e Alberto ed abbiamo potuto dare inizio ad una nuova e interessante collaborazione con due persone semplici, cortesi ed appassionate.

Conoscete il capim dourado? Non è una pianta straordinaria?

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