Come curare i piedi

Con l’arrivo dell’estate chi è che non ha voglia di indossare i sandali? Peccato che subito ci si faccia assalire del panico perché c’è qualcosa che ci frena: i piedi!

Sbaglio o è un pensiero comune?

Per avere piedi perfetti bisognerebbe essere costanti e curarli tutto l’anno, per evitare di arrivare al momento clou e mettersi le mani nei nostri biocapelli e somigliare all’Urlo di Munch!

Ed ecco che veniamo noi in vostro soccorso per avere dei biopiedi perfetti tutto l’anno e per approfittare di tutte le occasioni per metterli in bella mostra.

Ma andiamo per gradi: perché bisogna curare i piedi?

Allontaniamoci per un momento dal fattore estetico ed addentriamoci in qualcosa di ben più importante: il nostro benessere.

A cosa servono i piedi? Sostengono la nostra struttura. Vi sembra poco? Ci permettono di star fermi o di muoverci, da loro dipende il nostro equilibrio e la salute dell’intero organismo.

Come iniziare a curarli?

Una corretta routine prevede l’utilizzo di scarpe né troppo alte né troppo basse, o almeno sarebbe preferibile non utilizzarle tutti i giorni per tutto il giorno (meno le utilizzerete, più ne gioverete) e non troppo strette.

Dopo questa premessa, iniziamo con le coccole!

Di vitale importanza è il pediluvio, di cui vi farò una breve premessa: se proprio non riuscite a trovare del tempo, cercate di farlo almeno una volta a settimana; purtroppo sotto la doccia spesso facciamo solo una passata veloce di detergente senza pensarci troppo, il pediluvio è quindi il loro unico momento da protagonisti.

Come si fa?

In una bacinella aggiungete acqua tiepida e dei sali: personalmente adoro utilizzare lo scrub Volga, lo uso prima a secco sui piedi scrubbando per bene ed infine aggiungo due cucchiaini in acqua. Sapete che è anche un detergente? Due piccioni con una fava.
Altro prodotto stra consigliato è il pediluvio di Lab Natù, da aggiungere in acqua.

Attendo 10-15 minuti per far ammorbidire le eventuali callosità e passo all’utilizzo della pietra pomice: questa mi permetterà di levigare gli ispessimenti dei piedi e, con movimenti circolari ed una leggera pressione, mi concentro soprattutto sulle zone più soggette a secchezza (talloni, la parte superiore della pianta, ai lati esterni del piede). Continuo per altre 2-3 volte con la pietra pomice, senza cercare di andare troppo a fondo: non possiamo mica pretendere che una sola seduta riesca a risolvere le negligenze di un anno! Risciacquiamo e, con un panno, massaggiamo il piede pulito fino ad asciugarlo.

Apro una piccola parentesi, sempre eco: cosa fare dell’acqua impiegata? Siccome siamo contro gli sprechi, la riutilizziamo per lo sciacquone del wc.

Dopo aver asciugato per bene i piedi, procediamo utilizzando una crema: io uso l’Urea al 10% di Kame, una morbida cremina profumata, ma adatti all’uso sono anche il burro Francesca di Sezione Aurea, il trattamento piedi Domus Olea Toscana e la Repair mani&piedi di Latte e Luna. Per un’azione ammorbidente ed anche deodorante, ottima è la crema piedi alla propoli di Apiarium.

Massaggio la crema su tutto il piede, insistendo sulle zone più secche che sono maggiormente soggette ad escrescenze. Se ne sento bisogno, questo è il momento per tagliare le unghie, che risulteranno morbide. Decido quindi se optare per  l’uso delle forbici o della lima.
Impiego le forbici solo nel caso in cui voglio accorciarle molto: non seguite MAI il verso delle vostre dita mentre tagliate, o rischierete di ritrovarvi con un’unghia incarnita; il taglio DEVE essere dritto. Per evitare qualsiasi errore, la maggior parte delle volte preferisco infatti utilizzare una lima. Ritornando ad una scelta etica (ma se volete, potrete vedere anche il lato economico), io utilizzo solo una lima in vetro: questo tipo di strumento è adatto sia ad unghie forti che normali, ma anche e soprattutto a quelle deboli; inoltre, essendo di vetro, non si consumerà mai e l’unica accortezza da avere sarà quella di non romperla facendola cadere o sbattere. Un’alternativa alla lima in vetro è quella in pietra, come quella Lamazuna.

La fase successiva riguarda l’uso di un olietto sulle unghie, che vi permetterà di rafforzarle ed ammorbidire le cuticole: va benissimo quello di ricino, ma in commercio esistono appositi oli per unghie (bio, of course) contenuti in boccettine con pennellino, ed infatti prediligo quest’ultimo di Couleur Caramel: Huil de Soin – Care Oil. Faccio “scaricare” l’olio in eccesso nel contenitore e lo distribuisco a mo’ di smalto su ogni unghia, massaggiando fino al totale assorbimento. Anche Antos fa un ottimo olio per unghie e cuticole, ve lo consiglio.

Estate… Sandali… E non vogliamo ora sfoggiare i colori più sgargianti sui nostri favolosi piedi?

Smalti totalmente bio non esistono, prediligete almeno quelli BIG 4 FREE, ovvero senza:

  • CANFORA: viene impiegata come agente plastificante per rendere flessibili unghie e smalto. Utilizzata largamente anche come antitarme, quindi non solo fa male a noi, ma anche e soprattutto all’ambiente. L’inalazione può provocare disturbi quali: nausea, irritazione delle mucose, mal di testa, reazioni allergiche, difficoltà respiratorie. Ci sono ancora studi in atto riguardo la sua tossicità, poiché pare non causi solo gli effetti elencati precedentemente.
  • FORMALDEIDE: utilizzato come sostanza indurente per unghie, l’IARC la classifica come una sostanza certamente cancerogena capace di modificare il DNA. Vi basta sapere questo? Viene definita “sostanza ubiquitaria”, poiché la troviamo davvero dappertutto: la troviamo negli alimenti (terrificante, vero?), nei mobili con truciolato, colla e compensato, nel fumo delle sigarette, in città a causa del traffico, addirittura in alcuni processi fermentativi in natura e in prodotti cosmetici, tra cui appunto gli smalti. Che ne dite di darci un taglio? Attenzione anche a sostanze cessori di formaldeide, ovvero che la rilasciano quali: 2-Bromo-2-Nitropoane-1,3-Diol (Bronopol), diazolidinyl urea, imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, quaternium-15, benzylhemiformal e sodium hydroxymethyl glycinate.
  • DBP FTALATO: serve ad evitare l’erosione dello smalto. Ci sono studi in atto che stanno accertando la quasi ormai certa conseguenza del suo uso: riduzione di fertilità, malformazione e danneggiamenti ai feti, oltre ad un enorme danno a discapito degli organismi acquatici.
  • TOLUENE: favorisce la stesura dello smalto e della sua rapida asciugatura, ma anche tante altre “””BELLE””” cose quali: perdita di conosceza, disturbi al sistema nervoso, blocco cardiaco e respiratorio, danni al feto.

Ed ora armiamoci di occhiali per evitare ogni sbavatura, perché si passa all’applicazione!

Prima stendiamo una base trasparente per evitare l’ingiallimento dell’unghia e lasciamo asciugare; nella fase successiva facciamo scaricare il prodotto nella boccetta ed iniziamo a stenderlo sulla parte centrale dell’unghia, poi sui lati. Il mio consiglio è di far stratificare il prodotto per avere un colore pieno ed omogeneo, dandogli così modo di asciugarsi meglio, senza effetto “pastrocchio”. Infine, passare un top coat lucido o opaco per fissare ulteriormente il colore. Quali sono i miei smalti preferiti per colore, durata ed applicazione? Quelli Manucurist, Couleur Caramel, Kester Black, Vive la Vida ed Avril.

Ora prendete le scarpe aperte che più vi piacciono e fate una passeggiata perdendovi nella natura?

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