Grace Kelly

A cura di Cinzia Pacileo

Buon pomeriggio bricciolandia!

Oggi è il mio turno per la bellissima rubrica Beauty (Hi)Story, e prima di tutto ringrazio la disponibilissima Yasmin per il suo aiuto, e anche perché senza di lei non avrei dato anche io il mio contributo. Questo perché temevo che non avrei trovato abbastanza materiale, e invece è accaduto l’esatto contrario, quindi ragazz* buttatevi anche voi!

Protagonista della puntata odierna una delle donne più belle ed eleganti del ventesimo secolo, che tanto ha fatto sognare le generazioni precedenti con la sua vita divisa tra red carpet e corte monegasca: sì sto parlando di lei, l’indimenticabile Grace Kelly, la donna che visse due volte.

Grace nacque il 12 novembre 1929, in Pennsylvania: la sua era una famiglia di origini irlandesi ben integrata, il padre rappresentava il classico ​self ​made ​man tanto caro alla tradizione americana.
Già da piccola Grace dimostrava il suo interesse per le belle arti, prendendo parte alle rappresentazioni scolastiche e sfilando occasionalmente con la madre e la sorella.
Concluso il liceo, Grace decise di trasferirsi a New York dove si iscrisse all’Accademia di Arti Drammatiche, nonostante l’aperta opposizione della famiglia.

Laureatasi all’età di 19 anni, Grace cercò, senza molto successo, di recitare nelle rappresentazioni teatrali di Broadway; decise allora di trasferirsi a Hollywood, dove ottenne nel 1951 la sua prima piccola parte nel film “La quattordicesima ora”. L’anno successivo fu la volta di “​Mezzogiorno ​di fuoco”, dove interpretava la moglie di Gary Cooper, e poi ancora nel 1953 recitò in “​Mogambo”, accanto a Clark Gable e Ava Gardner.
Sarà però l’incontro con il maestro del brivido, il regista Alfred Hitchcock, a consacrarla definitivamente come attrice, nonché a regalarci le sue interpretazioni più belle e iconiche: basti pensare alla sua entrata famosissima in uno degli abiti più celebri della storia del cinema in “La finestra sul cortile”, nei panni della radiosa e sensuale Lisa Freemont.

È proprio sul set di un film di Hitchcock, girato nel Principato di Monaco: “​Caccia al ladro”, che Grace conobbe il suo futuro marito.
Fu un colpo di fulmine: giusto il tempo di vincere l’Oscar nel 1955 per la sua interpretazione nel film “​La ragazza di campagna”, e per recitare in altri due film, prima che Grace decida di interrompere la sua carriera di attrice, a soli 27 anni, al culmine del successo, per coronare il suo sogno d’amore.

Difatti Il 18 aprile 1956, fasciata in un abito nuziale considerato da molti sul podio degli abiti nuziali del ventesimo secolo, riprodotto persino dalla principessa Kate Middleton, Grace sposò il principe Ranieri III di Monaco, diventando così la principessa di Monaco.
Dall’unione con Ranieri nacquero tre figli: Carolina, Alberto e Stefania. Durante gli inizi della gravidanza di Carolina, Grace usò una borsa di Hermès per nascondere la pancia: quel gesto così naturale e protettivo decretò la fama mondiale della borsa, che da allora verrà denominata Kelly in suo onore.
Negli anni successivi Grace si dedicò completamente alla sua famiglia e ad attività benefiche e culturali, rifiutando sistematicamente i copioni provenienti da Hollywood.

Il 13 settembre 1982, proprio mentre meditava di recitare nuovamente, Grace rimase coinvolta, insieme alla figlia Stefania, in un incidente stradale, probabilmente causato da un malore (forse un ictus): trasportata in ospedale, morì nella notte.

E dopo questa nota dolente, passiamo ad analizzare prima il suo stile, che vede come base capi classici (tailleur, abiti anni ’50, camicie maschili, cardigan, pantaloni capri, gonne a ruota o a matita, mocassini) resi originali e chic dall’uso di accessori raffinati.
Imperativo assoluto: vita segnata, sempre.

Iniziamo con i foulard, vero accessorio di stile che accompagna qualsiasi outfit della principessa: usato semplicemente al collo, annodato con un nodo semplice o con un fiocco, a mo’ di fascia, oppure come turbante intorno alla testa, anche al mare per riparare i capelli dal sole, è davvero difficile trovare foto dove non lo indossi.
Grace giocava con le fantasie e con i colori, quasi sempre a contrasto con gli abiti (es. t-shirt bianca foulard colorato), con il risultato di apparire chic in maniera estremamente naturale.
Il suo amore per questo accessorio ha spinto negli anni sessanta l’artista Vittorio Accornero della maison Gucci a realizzare in esclusiva per lei un foulard in seta con l’originale stampa Flora, tutt’ora in vendita.

La principessa usava molto anche il cappello: a ​cloche, a tesa larga tipico degli anni ‘50, con la veletta, dai modelli più sportivi in paglia ai copricapo più regali, decorati con fiori, anche questi accessori le consentivano di personalizzare anche il più semplice degli outfit.
Grace usava spesso anche gli occhiali, da sole o da vista, la forma più ricorrente è quella da diva ad occhi di gatto, arcuata agli angoli, oppure lenti più contemporanee, dalla forma tonda e grande.
Altro accessorio reinventato dalla principessa: i guanti, spesso bianchi, di raso, corti, medi, o lunghi fino al gomito se abbinati ad un vestito da sera, finemente lavorati o lisci, le donavano un tocco sofisticato ed etereo. Piccola curiosità: Grace si presentò indossando un tailleur e guanti bianchi anche al primo provino con Alfred Hitchcock, che rimase letteralmente conquistato da questo suo abbinamento, che gli ricordava il mondo delle debuttanti.

            

E infine, quale gioiello simboleggia la classe senza tempo, unita all’eleganza? Sì, proprio le perle, usate tantissimo da Grace, sia negli orecchini (a lobo o delicati pendenti), che nelle collane, spesso giusto un filo attorno al collo, oppure due o tre fili morbidi sul decollété. Da quando divenne principessa di Monaco, Grace ha comprensibilmente iniziato a usare gioielli più appariscenti e preziosi, soprattutto di Cartier, come l’anello di fidanzamento donatole dal principe Ranieri.

E adesso passiamo ai beauty tips!

Per quanto riguarda i capelli, Grace mantenne sempre lo stesso taglio, appena sopra le spalle, i capelli erano tirati all’indietro, vaporosi e ondulati probabilmente grazie all’aiuto di bigodini e lacca tanto usati negli anni ‘50 , oppure raccolti in ​torchon, o chignon alti anche molto elaborati.

Per il​ make up la regola è ​less is more. Grace usava mascara nero e un velo impercettibile di ombretto di un solo colore (grigio o colori pastello) giusto sulla palpebra mobile senza salire per non appesantire lo sguardo, non applicava matita nella rima interna inferiore, sulle guance realizzava un ​contouring utilizzando due colori diversi di fard, il più chiaro sopra per ingrandire, e il più scuro sotto per definire, e sulle labbra usava rossetti dai toni rosa anche scuri, o ​berry, oppure un rossetto color corallo, il suo preferito.

Passiamo alle mani: Grace le curava costantemente, e aveva sempre con se una crema mani, perché era convinta che dimostrassero l’età di una donna molto più di qualsiasi altra parte del corpo.


Mi sembra proprio di aver finito! Voglio aggiungere giusto un consiglio.
Conoscevo per grandi linee la vita di Grace Kelly, e già la ammiravo per le scelte che aveva fatto e per la sua bellezza, ma è stato solo quando l’ho vista recitare che mi sono accorta della sua grandezza.
E il motivo è semplicissimo: nei film Grace catalizza l’attenzione, conquista con il suo fascino, la sua naturalezza, la sua grazia innata, che poi sono le stesse qualità che ha mantenuto nella sua vita da principessa.
Sì, per me lei era una principessa ancora prima di diventarlo.

Per godervi tutta la sua bravura, vi consiglio dunque, se già non li avete visti, la visione di tre film che sono tra i capolavori di Hitchcock e del cinema in generale, “La finestra sul cortile”, “Caccia al ladro” e “Delitto perfetto”.

È tutto per questa settimana! Vi abbraccio.

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