CERTIFICAZIONI BIO

A cura di Maria Moretti

 

Per cominciare

Perché un cosmetico è certificato e un altro – che pur si chiama “naturale” , “senza sls” ecc – invece no? Che regole si devono seguire per la produzione cosmetica?

 

Chiariamo Innanzitutto che esiste – ovviamente – una regolamentazione europea sulla produzione cosmetica, il Regolamento UE 1223/2009  .

La produzione biologica agricola in Europa invece è regolata dal Regolamento (CE) n834/2007 del Consiglio, che detta regole precise per la produzione alimentare, ma non per la produzione di cosmetici.

Dopo un po’ di anni di relativa confusione, in cui ognuno poteva scrivere “naturale” o “con xx biologico” sui flaconi contenenti qualsiasi tipo di ingrediente, ma con uno 0.01% di un olio biologico o naturale a giustificare il claim, è nata l’esigenza di alcune semplici regole, chiare e condivise, per una certificazione del cosmetico naturale.

 

Si tratta di standard di certificazione biologica non nati dalla legge, ma regolamentazioni private, quindi il loro mancato rispetto da parte di un’azienda certificata, non dà luogo a strascichi civili o penali (cosa che invece succede con il bio alimentare) a meno che tali violazioni si configurino come illecito civile o penale. Tra di loro queste certificazioni sono abbastanza diverse, per cui può essere che un cosmetico biologico contenga una sostanza che in un suo concorrente è vietata, perché i due sono certificati da enti diversi.

 

Prima di tutto però chiariamo cosa vuol dire cosmetico certificato: significa che l’azienda che lo produce, desiderando indicare sull’etichetta alcune caratteristiche del suo prodotto, si è rivolta ad un ente certificatore perché lo controllasse e stabilisse che ha in effetti quelle caratteristiche. Quindi, l’azienda produttrice cerca la certificazione che le interessa (sia la stessa vegan, naturale, biologica) e chiede che l’esperto di quella certificazione controlli il suo prodotto e la autorizzi a mettere il relativo bollino sull’etichetta. L’ente certificatore è un organismo composto da verificatori esperti e super partes che controlla ogni aspetto del suo disciplinare prima di dare l’ok, e almeno una volta l’anno si occupa di verificare che le condizioni di cui sopra vengano rispettate. A sua volta l’ente certificatore viene accreditato da enti superiori, che si occupano non solo di biologico, ma di ISO ecc. Gli enti certificatori della cosmesi bio che nominerò qui sotto, sono enti che si occupano anche di certificazione alimentare, la cui normativa è penale, quindi sono tutti affidabili. *

 

Cominciamo con le certificazioni INTERNAZIONALI, presenti in Italia pure o “in abbinata” con disciplinari italiani, con relativo marchio e punti salienti.

 

Le due scuole di pensiero derivano dalla genesi del disciplinare: NATRUE è stato il primo standard, creato dalle prime aziende che producevano cosmetici bio, quindi fortemente concentrata sull’ingredientistica e sulla coerenza etica di un marchio, e COSMOS, il secondo standard, creato dagli organismi di certificazione, che pone l’accento sulla tracciabilità e su altri punti salienti della certificazione alimentare, al fine di rendere le due filiere più assimilabili possibile.

 

NATRUE COSMOS
PREMESSA E’ il Marchio creato dalle prime aziende di cosmesi biologica (Lavera, Weleda, Primavera, Dr Hauschka) . L’associazione Natrue ad oggi svolge anche un’importante attività di advocacy per il miglioramento della normativa biologica sui cosmesi (si possono trovare le position papers qui) e siede nel gruppo di lavoro sui cosmetici della Commissione europea, creato per affrontare i temi di standardizzazione delle norme europee. “Questo standard è stato sviluppato a livello europeo ed internazionale da BDIH (Germania), COSMEBIO & ECOCERT (Francia), ICEA (Italia) e SOIL ASSOCIATION (Regno Unito), fondatori dello standard COSMOS AISBL (un’associazione internazionale senza scopo di lucro registrata in Belgio), creato per definire i requisiti comuni e le definizioni per i cosmetici biologici e/o naturali” .
FILOSOFIA Il marchio NATRUE è stato lanciato nel 2008, e in sostanza, la filosofia di NATRUE è questa: in un prodotto naturale o biologico, il principale ingrediente esclusa l’acqua deve essere naturale. Gli ingredienti di derivazione naturale (ottenuti dalla trasformazione semplice degli ingredienti naturali) sono ammessi solo se quelli naturali non sono utilizzabili e lo stesso si può dire di quelli naturali identici (ingredienti che replicano quelli naturali, quando questi siano di difficile reperibilità o il loro sfruttamento in natura sia poco sostenibile) . Queste ultime due categorie hanno una lista di ingredienti ammessi, non essendo presenti naturalmente in natura. Anche i processi produttivi ammessi per i cosmetici naturali e per le materie prime naturali, natural-identiche e derivate naturali sono soggette a restrizioni (non è consentito per esempio l’irraggiamento dei prodotti naturali per modificarne la crescita) . Si tratta quindi di uno standard sviluppato dagli enti di certificazione, quindi incentrato sugli aspetti verificabili e certificabili, basato su due livelli di certificazione e sull’integrazione della cd “chimica verde” nei processi produttivi dei cosmetici naturali.

Gli ingredienti presi in considerazione da COSMOS sono così suddivisi (in ordine crescente nelle formule) :

“1. Acqua – soggetta a limiti chimici e di origine (potabile / acqua di sorgente / acqua ottenuta da osmosi / acqua distillata / Acqua di mare) ;

“2. Ingredienti minerali – interessanti e necessari, ma non rinnovabili: essi richiedono regole ambientali chiare nel loro utilizzo e in eventuali trasformazioni” sono ammessi solo quelli inseriti in una lista positiva e trattati come indicato dallo standard;

“3. Agro-ingredienti trasformati fisicamente – già beneficiari di standard europei ed altri, soddisfacenti i requisiti dell’agricoltura biologica; “ detti PPAI, ammessi solo se “di origine vegetale, animale o microbica che sono state estratte utilizzando i processi fisici elencati nell’Appendice I.  ;

A questa lista sono stati di recente aggiunti bava di lumaca e polvere di perla proveniente da conchiglie morte;

“4. Agro-ingredienti trasformati chimicamente – certificabili utilizzando materie prime agricole biologiche agricole e processi di fabbricazione che sono puliti ed autorizzati, nell’ambito della “Chimica verde” cosiddetti CPAI, che seguono le regole del punto 3, ma devono rispettare limiti e condizioni relativi alla cosiddetta chimica verde, compresi i test di biodegradabilità e tossicità acquatica e dati sul risparmio energetico;

“5. Altri ingredienti – questa è la categoria che guiderà attivamente il cambiamento della situazione attuale verso la direzione e gli obiettivi di questo standard. “ . Sono solo quelli previsti da una lista positiva, e devono essere usati solo qualora non ci fossero alternative naturali efficaci e sicure.

IN SINTESI 1 – non sono ammessi ingredienti di sintesi, né OGM (come da normativa europea) ;

2 – in ogni linea devono essere certificati 8 prodotti su 10 (per evitare il greenwashing) ;

3 –  sono ammessi solo profumi da oli essenziali, no profumi natural-identici e profumi naturali chimicamente modificati;

4 – i tensioattivi utilizzati devono essere completamente biodegradabili;

5 – per la conservazione dei cosmetici naturali possono venir usati solo i conservanti natural-identici o di derivazione naturale Identificati in una lista;

6 – non è possibile conteggiare l’acqua nel computo degli ingredienti biologici (onde evitare di certificare formule povere di attivi) ;

7 – Esiste una percentuale minima in peso o in valore di ingredienti certificati o soggetti a restrizione. I cosmetici che rispettano TUTTI questi criteri vengono certificati secondo tre gradi di naturalità, dal più basso al più alto.

1 – All’interno dello standard sono poste limitazioni alle metodologie e processi di sintesi chimica e alle trasformazioni dei prodotti naturali (vegetali, animali o di origine microbica) utilizzati. I processi di estrazione utilizzati devono essere presenti in un apposito elenco allegato al disciplinare.

2 – Non possono essere utilizzate materie prime derivanti da parti di animali vivi o macellati.

5 – È ammesso invece l’impiego di latte, miele, cera e altri ingredienti di origine animale prodotti dagli animali stessi e non derivati dalla loro soppressione o sofferenza.”

6 – sono vietati: Nanoingredienti, OGM, Irradiazione.

 

GRADI DI CERTIFICAZIONE Sono previsti tre gradi di certificazione:

1)      COSMETICO NATURALE: percentuale minime di ingredienti naturali che variano con il tipo di prodotto, e arrivano al 90% nei prodotti di pulizia viso. Vi sono anche dei limiti massimi di ingredienti di derivazione naturale.

2)      COSMETICO NATURALE CON INGREDIENTI BIOLOGICI: E’ un prodotto che rispetta TUTTI i criteri sopra elencati, le caratteristiche del Cosmetico Naturale (con percentuali più alte di ingredienti naturali) e in più le sostanze naturali di origine vegetale e animale contenute nel prodotto provengono almeno per il 70% da fonti biologiche.

3)      COSMETICO BIOLOGICO: E’ un prodotto che rispetta TUTTI i criteri sopra elencati, le caratteristiche di base del Cosmetico Naturale con Ingredienti Biologici ma le sostanze naturali di origine vegetale e animale contenute nel prodotto provengono almeno per il 95% da fonti biologiche riconosciute.

 “Il disciplinare COSMOS prevede due possibili livelli di certificazione “Cosmos Organic” e Cosmos “Natural”.

“Ovviamente, il primo livello è più stringente e impegnativo perché integra i requisiti di naturalità e chimica verde con l’utilizzo di quantità significative (e dichiarate in etichetta) di componenti dell’agricoltura biologica.

Per ottenere il marchio di certificazione Cosmos Organic almeno il 20% del totale degli ingredienti deve essere biologico. Fanno eccezione i prodotti da risciacquo e i prodotti che contengono almeno l’80% di ingredienti di origine minerale (in questo caso il limite scende al 10%). Gli ingredienti di derivazione agricola  fisicamente trasformati presenti in formula, devono invece essere bio almeno per il 95%, mentre tutti quelli trasformati chimicamente devono essere bio.

I prodotti cosmetici che, pur presentando materie prime naturali, non raggiungono elevati livelli di biologico in formula, possono essere certificati solo come naturali; in tal caso in etichetta compare la dicitura “Cosmos Natural” “Non c’è nessun obbligo di utilizzare un livello minimo di ingredienti biologici” ma  può essere indicato il tenore percentuale di materie prime biologiche in formula.”

GREENWASHING Almeno il 75% delle referenze di un marchio deve essere certificata bio per ottenere il marchio Natrue. Il disciplinare non entra in limiti rigorosi, si limita a dire che “Se il nome della società o gamma di prodotti comprende la parola biologico, l’uso di tale nome o marchio, congiuntamente ai prodotti certificati, non deve essere tale da indurre in errore il consumatore.”
PACKAGING Abbiamo inoltre criteri per E sono regolamentati anche Confezioni e materiali di confezionamento:

–          le confezioni devono essere ridotte al minimo”

–          devono essere il più possibile riutilizzabili, con materiali di confezionamento riciclabili e da fonti rinnovabili (non utilizzabili le plastiche alogenate);

–          sono ammesse confezioni con gas compressi soltanto con Aria, Azoto, Ossigeno, Anidride Carbonica e/o Argon (ma senza VOC “Volatile Organic Compounds”) e i gas non saranno presi in considerazione per i calcoli.

 

Per i packaging “si è tenuti a:   ridurre al minimo la quantità di materiale utilizzato   massimizzare la quantità di materiale che può essere riutilizzato o riciclato e  dove possibile utilizzare materiali con contenuto riciclato” .

 

ACCESSORI COSMETICI I materiali di supporto (fazzolettini o pads) che “vengono usati per l’applicazione cutanea di un prodotto (per esempio fazzolettini o pads) devono aderire ai requisiti per le sostanze naturali e/o sostanze di derivazione naturale e devono essere recuperati da materie prime rinnovabili” .

 

Per i tessuti cosmetici “(salviette, strisce, maschere, dischetti, ecc) possono essere utilizzati se soddisfano i seguenti requisiti: Per i prodotti COSMOS ORGANIC, la formula cosmetica deve essere conforme a questo Standard e il materiale del tessuto deve essere 100% certificato biologica. Il tessuto non è incluso nel calcolo del biologico del prodotto totale. Per prodotti i COSMOS NATURAL, i componenti del tessuto devono soddisfare i requisiti degli agro-ingredienti trasformati fisicamente e chimicamente del presente standard, ma non è necessario che sia biologico. Sono ammessi Lyocell e viscosa. “

 

 

ECOCERT:   

Premessa

Filosofia: gli ingredienti sono divisi in ingredienti naturali (vegetali, animali, marini o minerali) , derivati da un processo fisico o chimico consentito per l’agricoltura biologica, oppure ingredienti di sintesi. I primi sono sempre permessi se il loro utilizzo non danneggia l’ecosistema, il paesaggio, e se sono stati trasformati da processi fisici o chimici concessi dall’ente (essenzialmente quelli adatti agli ingredienti biologici alimentari) . Gli ingredienti di sintesi derivati dalla industria petrolchimica sono tutti vietati, sono ammessi alcuni ingredienti di sintesi e conservanti contenuti in un’apposita lista.

La certificazione

In sostanza

  • Ok le materie prime certificate bio, che però vengono contate diversamente a seconda dello stato in cui si presentano (idrolato, estratto, oleolito) ;
  • No nanoingredienti;
  • Per essere un prodotto certificabile deve avere almeno il 95% degli ingredienti di origine naturale e il restante 5% non naturale devono essere ingredienti permessi (esiste una lista positiva) ;
  • Nell’ambito degli ingredienti vegetali, se essi sono almeno il 50% della formulazione, il prodotto è NATURALE, se sono almeno il 95%, il prodotto è BIOLOGICO, sul totale, almeno il 5% degli ingredienti del prodotto finito devono essere biologici per il prodotto NATURALE, il 10% minimo se il prodotto è BIOLOGICO;
  • è vietata la ionizzazione, i test sugli animali e le teconolgie e gli ingredienti OGM;
  • sono vietati le nitrosamine (ndr: sostanze cancerogene derivate da MEA, DEA e TEA) e i contaminanti;
  • confezionamento: va fatto nel rispetto della natura, con materiali riciclabili o riciclati. In caso di ingredienti alimentari, essi non possono aver provocato la morte dell’animale stesso al fine della produzione (vietato PVC, PS, il cellophane) ;
  • alcuni gas sono vietati (propano n-butano, isobutano o dimethyletere) ;
  • tracciabilità completa della filiera e separazione degli ingredienti bio da non bio durante la produzione.

Nel tempo Ecocert ha virato verso gli altri disciplinari, come si può vedere dalle caratteristiche sopra menzionate.

— Le certificazioni italiane presenti sul territorio sono:

 

CCPB:

Anche per CCPB ci sono due gradi di certificazione. Per il cosmetico naturale la quota di ingredienti naturali o di origine naturale deve arrivare al 95% compresa l’acqua, e quelli di origine naturale devono essere ottenuti attraverso i processi chimico fisici permessi dalla norma. Per gli ingredienti di origine animale, solo quelli permessi, che non comportano soppressione o sofferenza dell’animale. Il restante 5% può essere preso da una lista positiva di ingredienti di sintesi ammessi.

  • No ogm;
  • Profumi solo di origine naturale;
  • Purezza dei coloranti (no metalli pesanti) ;
  • No ionizzazione;
  • Imballi biodegradabili, riciclabili, ridotti al minimo, ove possibile.
  • Nel tempo CCPB si è avvicinata al disciplinare internazionale NATRUE.

Il cosmetico deve rispondere a tutti i requisiti previsti per il “cosmetico naturale” e inoltre

  • Per il cosmetico con ingredienti biologici gli ingredienti da agricoltura biologica devono essere almeno il 70% del totale dei certificabili. Il resto può provenire da agricoltura convenzionale a condizione che nello stesso prodotto non sia presente il medesimo ingrediente in forma biologica;
  • Nel tempo CCPB si è avvicinata al disciplinare internazionale NATRUE.

 

AIAB:  

lo scopo della certificazione è ottenere prodotti ecocompatibili, non aggressivi e ottenuti limitando le trasformazioni chimiche. In sostanza garantisce:

− l’assenza nei prodotti e negli imballaggi di materie prime non ecocompatibili;

− l’assenza di materie prime non vegetali allergizzanti, irritanti o con evidenze di probabili danni per la salute dell’uomo;

− la riduzione dell’impatto ambientale dovuto agli imballaggi superflui (confezioni singole) o non riciclabili (si promuovono imballaggi da materie prime rinnovabili, materiali riciclabili o collegati ad un sistema di restituzione dei vuoti);

promuove:

− l’ utilizzo di materie prime da agricoltura biologica o da raccolta spontanea certificata;

− il consumo di cosmetici biologici, permettendo al consumatore il facile e immediato riconoscimento dei cosmetici certificati.

Le materie prime dei prodotti cosmetici oggetto di certificazione se vegetali devono provenire preferibilmente da agricoltura biologica o raccolta spontanea, e deve esserci per ogni prodotto almeno una materia prima di questo tipo.

Mentre per “salviette monouso sia in confezione singola che multipla è ammesso in via preferenziale l’uso di materiali di origine naturale ottenuti con metodi di produzione ecocompatibile documentati” .

Le materie prime di origine animale sono ammesse solo se certificate biologiche e non provenienti dalla soppressione dell’animale.

Quelle inorganiche sono ammesse senza restrizioni, ma se compongono totalmente il prodotto la certificazione può essere concessa solo a completamento di gamma.

Le materie prime sintetiche sono ammesse solo se non ci sono valide alternative, e comunque solo se prodotte secondo il disciplinare.

Gli imballi primari possono essere solo riciclabili, i secondari il più naturale possibile.

  • Nel tempo AIAB si è avvicinata alla certificazione internazionale COSMOS

 

BIOS:

 

“L’azienda che intende certificare i propri prodotti cosmetici seguirà la norma tecnica redatta da Bios srl, modello BCosO2. Ogni cosmetico, a seconda della tipologia di certificazione, seguirà degli standard prefissati, con percentuali di composizioni fisse e verificate per l’ottenimento di un prodotto finito, efficace e sicuro.

Verrà verificato che nessun ingrediente, organico e inorganico, sia estraneo alle liste prefissate dalla norma tecnica.

Dovranno essere utilizzati, come materie prime, ingredienti naturali e biologici, certificati secondo il Reg. CE 834/07 o secondo norme equivalenti, ottenuti tramite lavorazioni fisico-chimiche prefissate per evitare ogni possibile manipolazione o contaminazione che possa compromettere la loro naturalità. Prodotti di sintesi e additivi saranno presenti solo se non andranno a interferire con le proprietà degli ingredienti naturali già presenti e comunque con percentuali prestabilite, e solo per la sicurezza del prodotto.

Bios si dedica alla certificazione di prodotti liberi da OGM, radiazioni ionizzanti, non testati sugli animali e soprattutto rispettosi per l’uomo e per l’ambiente, con ingredienti provenienti da agricoltura biologica e biodinamica, certificati secondo il Reg. CE 834/07 o secondo altre norme equivalenti.

La mission di Bios, è l’ottenimento di un cosmetico sicuro ed efficace per il consumatore, ma anche un prodotto oltre che eco-compatibile, confezionato con imballaggi riciclati e biodegradabili, favorendo l’utilizzo di energia proveniente da risorse rinnovabili.”

 

ICEA

 “ICEA è un consorzio senza fini di lucro al quale partecipano enti, associazioni, imprese e organizzazioni della società civile” . ICEA nasce dall’esperienza di AIAB nella certificazione biologica alimentare, e al momento certifica 200 aziende e 4000 prodotti biologici.

I prodotti certificati presentano due gradi di certificazione: Eco Bio Cosmesi e Cosmesi Naturale ICEA , sono “prodotti cosmetici o altri prodotti similari con analoghe funzionalità e caratteristiche anche se destinati agli animali, ottenuti nel rispetto del Disciplinare Tecnico di Riferimento” e garantiscono:

  • di essere prodotti senza l’impiego di organismi geneticamente modificati;
  • di essere prodotti senza uso di radiazioni ionizzanti;
  • di essere prodotti con l’impiego di prodotti agricoli e zootecnici primari da agricoltura biologica certificati (secondo le modalità previste del disciplinare);
  • di essere prodotti con l’impiego di sostanze chimiche di origine naturale o derivanti da chimica verde, selezionate sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e salubrità. Nella lista delle materie prime da non utilizzare si trovano ingredienti caratterizzati da
  • scarsa dermocompatibilità;
  • tossicità e effetti indesiderati sull’uomo;
  • scarsa eco-compatibilità;
  • origine sintetica.

 

*le certificazioni qui non indicate non sono per forza non affidabili, magari non sono così note da essere notate, e se segnalate potranno venir integrate in una seconda versione. Fa eccezione la certificazione SCIC che fa capo ai prodotti Chogan: nonostante siano stati contattati per avere informazioni sul loro disciplinare non ho mai ricevuto risposta e sul loro sito non sono presenti dettagli utili alla stesura di questo articolo.

 

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