Lo shampoo è il cosmetico utilizzato per la detersione dei capelli e del cuoio capelluto: grazie ai tensioattivi in esso contenuti, pulisce dall’eccesso di sebo, dalla sporcizia, dai residui di pelle, dall’inquinamento e dall’unto, coadiuvando il trattamento di particolari problematiche legate ai capelli ed al cuoio capelluto.
Può sembrare banale forse, ma possiamo commettere molti errori con lo shampoo. Eccovi un articolo per effettuare una detersione ad hoc con shampoo naturali e/o ecobiologici.
SCEGLIERE LO SHAMPOO GIUSTO
Lo shampoo lava, punto. Lo diciamo spesso e da sempre sul nostro gruppo facebook: non esistono shampoo idratanti, nutrienti, curativi. Parliamo di una formulazione da risciacquo e destinata a restare così poco sulla cute che riscontrare effetti curativi con una semplice “lavata di testa” è praticamente un’utopia. Tuttavia, la composizione degli shampoo in commercio è molto varia ed è mirata a particolari tipologie di capello e/o particolari esigenze e quindi, come ho accennato all’inizio dell’articolo, shampoo specifici DEVONO essere preferiti in una routine di cura specifica.
Il primo errore da evitare è, quindi, acquistare shampoo non adatti alle nostre esigenze. Abbiamo capelli secchi? grassi? con dermatite seborroica? Impariamo a leggere le etichette! iniziando dalla parte su cui sono riportati il tipo di shampoo e le indicazioni di utilizzo.
- Chi non ha particolari esigenze dovrebbe preferire shampoo per lavaggi frequenti: hanno formulazioni “basic” con tensioattivi delicati, ingredienti ed attivi adatti a poche pretese. In realtà è sempre consigliabile avere in casa un flacone di shampoo per uso frequente da utilizzare in alternanza a detergenti più specifici.
- La cute sensibile dovrebbe essere trattata con shampoo contenenti ingredienti lenitivi come aloe, calendula, camomilla, avena.
- Cute e capelli secchi dovrebbero essere detersi con formulazioni più ricche di oli, burri e mucillagini (come semi di lino ed altea), magari arricchiti con proteine del grano o della seta o anche con cheratina, per quanto l’effetto ristrutturante di questi ultimi ingredienti sia comunque blando e transitorio.
- Cuoio capelluto e capelli grassi vanno detersi con shampoo per lavaggi frequenti, alternati a shampoo purificanti e seboregolatori.
Esistono formulazioni utili per il trattamento della produzione eccessiva di sebo, nonché abitudini che sarebbe giusto seguire: è bene ricordare che i capelli grassi non andrebbero lavati troppo spesso; la cute potrebbe sentirsi attaccata e dunque reagire secernendo ancora più sebo. La frequenza consigliata è uno shampoo ogni tre giorni almeno. Preferite shampoo con estratti di salvia, rosmarino, bardana, ortica (anche se pare che l’utilità dell’ortica in questi casi sia una diceria popolare), tea tree, bergamotto, tè verde. Può rivelarsi molto utile, in questi casi, alternare lavaggi tradizionali a lavaggi alternativi, soprattutto quelli a base di erbe ayurvediche ed argille dalle proprietà seboregolatorie. Applicate maschere e balsami solo su lunghezze e punte evitando la cute, soprattutto se particolarmente ricchi; se volete fare un cowash, utilizzate un balsamo fresco e povero di grassi, oppure preferite la sua variante più leggera: il gelwash. - La dermatite seborroica andrebbe trattata con detergenti specifici, contenenti in formulazione piroctone olamine oppure zinco piritione. Ricordate che il cuoio capelluto con dermatite seborroica è infiammato e molto sensibile, è quindi consigliabile alternare shampoo specifici a detergenti lenitivi.
- In alcuni periodi dell’anno ed in particolari condizioni di stress, può verificarsi una caduta di capelli più copiosa; il mercato offre una vasta scelta di shampoo formulati per aiutare a contrastare il fenomeno. Gli attivi di spicco in questi detergenti sono tonificanti e stimolanti il microcircolo cutaneo e, tra le formulazioni migliori, abbiamo quelle contenenti Caffeina, Miglio, Serenoa Repens, Gingko Biloba, Luppolo. Per questa problematica, vi rimando all’articolo dedicato (quì)
Avete acquistato il vostro shampoo, siete in doccia. Bagnate i capelli e…
DILUITE LO SHAMPOO!!
E’ sempre consigliabile diluire lo shampoo da applicare in testa, anche quando non è specificato in etichetta (nella maggior parte dei casi).
D. COSA VUOL DIRE DILUIRE LO SHAMPOO?
Vuol dire aggiungere acqua o una componente acquosa (come un infuso, un idrolato oppure del gel – vedi SHAMPA’-) alla dose di shampoo utilizzata per il lavaggio. Mi raccomando, non diluite l’intero flacone.
D. COME SI DILUISCE LO SHAMPOO?
Basterà munirsi di un apposito spargishampoo dove inserire il nostro cosmetico detergente e la componente acquosa scelta. Agitare il tutto e versare sulla testa. Le vostre mani faranno il resto.

In alternativa allo spargishampoo, potete utilizzare benissimo uno di quei flaconi come quelli per il ketchup e la maionese che hanno nei pub (li trovate nei negozi di casalinghi), oppure un flacone vuoto di bagnoschiuma o shampoo, una bottiglina, un bicchiere…insomma quello che avete.
D. QUANTA ACQUA E QUANTO SHAMPOO DEVO UTILIZZARE?
Non esiste una proporzione esatta di acqua e shampoo. Dipende dalle vostre esigenze e dalla composizione del vostro shampoo. Su alcuni flaconi è consigliato di “diluire una parte di shampoo ed una di acqua”, ma il mio è sempre quello di provare a diluire una parte di shampoo con 2-3 di acqua e regolarvi per il futuro di conseguenza. L’essenziale è riuscire a distribuire il prodotto su tutta la chioma ed avvertire che stia facendo il suo lavoro. Se la soluzione appare troppo liquida e non lava abbastanza, per il futuro, aggiungete meno acqua o un po’ più di shampoo.
D. PERCHE’ DILUIRE LO SHAMPOO?
Esistono tante buone ragioni.
- Lo shampoo è in genere un prodotto particolarmente concentrato, con tensioattivi in prime posizioni in inci.
I tensioattivi sono composti chimici in grado di detergere, costituiti da una parte idrofilica (che lega l’acqua, ndr) ed una idrofobica (che lega il grasso, ndr) che si riuniscono in strutture pulenti chiamate micelle. Quanto più un tensioattivo lega il grasso, tanto più sarà aggressivo. Tuttavia, per quanto delicato possa essere, qualunque tensioattivo se applicato in grande quantità puo’ intaccare il film idrolipidico di cute e capelli.
Per detergere bene cuoio capelluto e capelli c’è bisogno di un quantitativo minimo di tensioattivo. Per una corretta pulizia bastano 10-15 ml di shampoo che, diluiti in una soluzione consentono una pulizia completa. - Gli shampoo ecobio sono spesso poco bagnabili. La bagnabilità è il processo fisico che porta a contatto un liquido ed una superficie solida in presenza di una fase gassosa o di un’altra fase liquida immiscibile con la prima. In parole spicciole, i tensioattivi poco bagnabili non si emulsionano facilmente con l’acqua ed il grasso. Penso sia capitato a tutti di applicare un certo quantitativo di shampoo su una zona della testa, provare a distribuirlo su tutta la chioma e non riuscire a farlo: lo shampoo rimaneva lì, possibilmente senza neanche un po’ di schiuma e lavava solo quell’area circoscritta.
A proposito di schiuma! Sfatiamo il mito che lo shampoo pulisce solo se fa schiuma. La schiuma si forma quando il tensioattivo si emulsiona con l’aria, quindi non c’entra nulla con la detersione; piuttosto una schiuma morbida e delicata consente una confortevole distribuzione del prodotto.
Ebbene, diluendo lo shampoo, i tensioattivi si disperdono in una soluzione, la porzione idrofilica delle micelle si lega all’acqua ed avviene l’emulsione con l’aria (facilitata dall’agitazione del flacone in cui avviene la diluizione), con conseguente formazione della schiuma. - Diluendo lo shampoo, il fluido pulente avrà un volume maggiore che, grazie allo spargishampoo, riusciremo a distribuire su tutta la testa.
- “Last but not least”, diluendo lo shampoo, impiegheremo un quantitativo minimo di prodotto (vedi punto uno) ed un flacone ci durerà molto di più. Il portafogli ringrazierà.
Non credete a chi vi dice che diluire lo shampoo lo renderà meno aggressivo. NON E’ COSI’. E’ la capacità di legare il grasso che rende un tensioattivo più o meno aggressivo, lo ripeto. Ragion per cui a meno che non si aggiunge anche una componente grassa alla soluzione diluita, quel tensioattivo resterà aggressivo. Con o senza aggiunta di acqua.
Diluendo lo shampoo, semplicemente si utilizzerà meno prodotto, si distribuirà bene e meglio, ed il lavaggio sarà più efficiente. Se avrete diluito bene lo shampoo, i capelli saranno correttamente detersi, e credetemi, non avrete bisogno di ripetere il passaggio, neanche per lavare un impacco nutriente.
Testato da me.
MASSAGGIARE…
Una volta diluito lo shampoo, applicatelo sulla testa bagnata a contatto con il cuoio capelluto, e massaggiatelo delicatamente con i polpastrelli , eseguendo movimenti circolari per un paio di minuti. Ricordate che lo shampoo non deve restare troppo sulla cute e sui capelli, ma neanche troppo poco. In un paio di minuti, stimolerete la microcircolazione e consentirete allo shampoo di lavorare come si deve.
Ricordate che lo shampoo va applicato sul cuoio capelluto e massaggiato sulle lunghezze. A meno che non abbiate fatto un impacco nutriente o comunque particolarmente grasso, evitate di applicare lo shampoo sulle punte: le punte sono la parte più vecchia del nostro capello, che risente maggiormente della perdita di struttura e di idratazione. Per lavare le punte basta lasciarvi scorrere la schiuma in fase di risciacquo.
IL RISCIACQUO
Non siate frettolosi in questa fase. Assicuratevi che i capelli e la cute siano completamente liberi dalla schiuma e dal detergente.
Per eseguire correttamente il lavaggio dei vostri capelli, non vi occorrono più di 3-4 minuti. Può sembrare strano, ma una buona riuscita della vostra routine dipende specialmente da questo step. Se stressate i vostri capelli, potrete utilizzare il migliore balsamo ed il migliore prodotto di styling, i vostri capelli risentiranno comunque di un lavaggio troppo aggressivo o, al contrario, approssimativo.
Ricordate che i capelli andrebbero lavati non più di 2 volte a settimana. Possibilmente meno. Se proprio non riuscite a rinunciare al lavaggio optate per uno di quelli alternativi.
Un bacio schiumoso,
Ross