PAO E SCADENZA DI UN COSMETICO

Oggi vi parlerò di un argomento poco discusso e su cui emerge molta disinformazione ed ignoranza tra i consumatori che, giustamente o meno, tendono a non prendere in considerazione alcune informazioni impresse su etichette e flaconi cosmetici o non sanno come comportarsi a riguardo.
Parlo della conservazione dei nostri cosmetici.

I cosmetici non sono altro che un mix di ingredienti studiati e combinati al fine di rendere quel prodotto funzionale per un determinato scopo. Analogamente ai prodotti commestibili, le materie prime ed un cosmetico risultato dall’interazione tra queste materie prime, hanno un tempo di conservazione che determina l’efficacia e la sicurezza del prodotto acquistato.

PREMESSA INDISPENSABILE

Interferire con i tempi di conservazione di un cosmetico, specialmente per quanto riguarda la cosmesi ecobiologica, è veramente un attimo.
Gli argomenti che tratterò in questo articolo considerano e danno per scontato che i cosmetici siano formulati con ingredienti sicuri e a norma di legge, siano inseriti in flaconi anch’essi a norma e che siano conservati correttamente.
I vostri cosmetici reagiscono a variazioni fisico/chimiche come temperatura ed umidità del luogo di conservazione nonchè all’aggiunta di ingredienti (a casaccio) in una formulazione finita. Ricordate di non esporli alla luce diretta del sole, di prelevare il contenuto con le mani pulite e di mantenere chiusi ed integri i flaconi.
Mi riserverò di approfondire uno o più di questi aspetti nel corso della trattazione.

 

LA NORMATIVA EUROPEA

Ad oggi, la normativa di riferimento nel settore cosmetico è rappresentata dal regolamento europeo 1223/2009, entrato in vigore l’11.07.2013, obbligatorio in ogni punto ed applicabile in ogni Stato membro.
I requisiti che deve avere l’etichetta di un cosmetico per essere definita a norma sono elencati all’articolo 19 del suddetto regolamento.
Vi invito a leggere il regolamento nella sua completezza, qui trovate il pdf.

In merito alla scadenza di un cosmetico, dall’articolo 19 si evince che l’etichetta deve fornire una data di durata minima fino alla quale il prodotto cosmetico, stoccato in condizioni adeguate, continuerà a svolgere la sua funzione iniziale. Se questa data è inferiore ai 30 mesi (due anni e mezzo) dalla produzione del cosmetico, deve essere necessariamente riportata in etichetta; se invece il cosmetico si conserva per un periodo superiore ai 30 mesi, è obbligatorio riportare il solo PAO (Period After Opening-periodo dopo l’apertura).

Da questo punto di vista, la legge non tutela granchè il consumatore perchè moltissimi cosmetici manifestano di conservarsi per più di 30 mesi, quindi non c’è l’obbligo di inserire una data precisa entro cui, inevitabilmente, gli ingredienti cosmetici inizieranno a deteriorare.
Alcune aziende hanno scelto di inserire comunque la data di scadenza per fornire indicazioni precise al consumatore. Laddove non dovesse esserci, attraverso il numero di lotto è possibile risalire alla data di produzione.

CHE DIFFERENZA C’E’ TRA LA DATA DI SCADENZA ED IL PAO

La data di scadenza è un’informazione numerica che indica il mese e l’anno (oppure il giorno, il mese e l’anno) entro cui il cosmetico, opportunamente conservato, continua a soddisfare la sua funzione iniziale ed a rimanere sicuro. La data di scadenza va indicata in genere con la dicitura “usare preferibilmente entro..” e prescinde dall’apertura o meno del prodotto.
Una volta che il prodotto è stato aperto, anche se riporta una data di scadenza molto successiva alla data di apertura, è bene fare riferimento solo al PAO, ossia il periodo di tempo entro cui il cosmetico, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.


Il PAO è indicato col simbolo di un vasetto su cui è riportata la durata in mesi del prodotto una volta aperto ed è presente sul contenitore primario e sull’eventuale imballaggio esterno del cosmetico (scatola).

I prodotti in monodose e quelli che per loro caratteristiche formulative possono durare a lungo senza rischi di deterioramento nel tempo, sono esentati dall’indicazione del PAO.

 

COME SI MISURANO PAO E SCADENZA

PAO e scadenza vengono misurati effettuando appositi test ed utilizzando specifici apparecchi al fine di determinare la stabilità dei parametri fisici di un cosmetico e valutare la funzionalità, nel tempo, del mix di conservanti usati.
Per stabilire la durata di un cosmetico in genere si utilizzano apparecchi come stufe termostatate, si registrano caratteristiche fisiche come la viscosità, il colore, la densità ed il pH al tempo 0 e successivamente si registreranno mutazioni di queste caratteristiche nel tempo ed a temperature variabili.
Per misurare la stabilità microbiologica e la funzionalità del gruppo di conservanti usati in formulazione, si ricorre invece al challenge test che consiste nella contaminazione di un cosmetico con microrganismi di varia natura e la valutazione della variazione della carica microbica nel tempo. Il challenge test ha durata di circa un mese; durante questo periodo, verranno prelevati campioni di prodotto contaminato ad intervalli di tempo regolari che saranno trasferiti su piastra di coltivazione per la conta dei germi.
Quanto più un mix di conservanti usati resta funzionale nel tempo, tanto più quel cosmetico risulterà duraturo.

Ricordo che scadenza e PAO sono dati INDICATIVI: non è detto che un prodotto aperto e correttamente conservato, trascorso il PAO debba essere buttato; in genere si continua ad usare un prodotto che è rimasto inalterato per odore, colore e consistenza. C’è da dire che i batteri non sono visibili ad occhio nudo; sarebbe quindi buona norma smaltire i propri cosmetici entro la durata del PAO.
In ugual modo, non è detto che un cosmetico superata la data di scadenza debba essere necessariamente buttato, soprattutto se parliamo di prodotti anidri o in polvere.
Le aziende produttrici forniscono, tuttavia, una particolare tempistica come garanzia della sicurezza dei propri cosmetici e, per questa ragione, è bene rispettarla.

 

NORME COMPORTAMENTALI DA SEGUIRE

L’interesse verso la cosmesi naturale e biologica è sempre più crescente; si sottovaluta però la delicatezza di certe formulazioni credendo di trovarsi di fronte a cosmetici tradizionali che, zeppi di ingredienti e conservanti di sintesi, possono mantenersi inalterati per lunghissimo tempo.
I cosmetici biologici sono formulati con ingredienti naturali, sono privi di sostanze di sintesi dannose e contengono uno o più conservanti di origine naturale, magari di grado alimentare che hanno una durata certamente limitata e risentono maggiormente delle variazioni di temperatura e pH, rispetto a quelli utilizzati nella cosmesi tradizionale.
E’ consigliabile quindi rispettare alcune buone e semplici regole, generalmente neanche riportate in etichetta in quanto ci si fida del buon senso e del senso civico del consumatore.

  • Conservate i prodotti in luoghi freschi ed asciutti, possibilmente al buio. Spesso è riportata questa dicitura sui vostri flaconi, ma difficilmente si tende a rispettarla. Evitate di tenere i vostri cosmetici vicino a fonti di calore diretta (per esempio il mobiletto vicino al calorifero, oppure esposti alla luce del sole); ed evitate di conservare i vostri cosmetici in bagno, soprattutto in inverno: caldobagno e “pseudo sauna finlandese” conseguente a bagni o docce bollenti rendono questa stanza della casa una delle più soggette a sbalzi di temperatura e di umidità.
  • NON APRITE I FLACONI IN NEGOZIO, soprattutto se poi li rimettete al loro posto e non li acquistate.
    Aperto un flacone, inevitabilmente scatta il PAO, che si traduce nel conto alla rovescia del tempo di vita assicurato per quel cosmetico. Quando aprite un flacone per scoprirne colore, odore e consistenza, fate entrare aria all’interno del flacone stesso; aria che non ha nulla a che vedere con quella già presente nel flacone: in un laboratorio di produzione cosmetica l’ambiente è asettico e controllato.
    Il personale che si occupa della produzione del vostro cosmetico segue norme igienico sanitarie ferree. Il cosmetico prodotto, una volta imbottigliato, viene chiuso in flaconi a norma che non consentono scambi con l’ambiente esterno, se correttamente chiusi e sigillati.
    Ben diversa l’aria che trovate in un negozio o in strada, dove c’è un andirivieni di persone che certamente per toccare un flacone non utilizza guanti sterili e mascherina. In aria ci sono batteri e germi, come ci sono sulle vostre mani durante una giornata di shopping. Aprire un flacone e portarlo al naso per scoprire l’odore del suo contenuto, anche solo per pochi secondi, determina il contatto del cosmetico con l’ambiente in cui vi trovate, nonchè la sua possibile contaminazione.
    L’assenza del sigillo di garanzia non deve essere una scusa per aprire cosmetici a piacimento.
    Il packaging costa e, per quanto sigillare un cosmetico faccia (da parte mia) aumentare punti a favore di un’azienda, è anche vero che apporre sigilli ha un costo, che non sempre l’azienda vuole sostenere, soprattutto quando vuole garantire un prezzo di mercato basso e competitivo. Si tratta di scelte aziendali che non devono in alcun modo essere giustificazioni per l’assenza di senso civico.
    Nei negozi potete trovare TESTER, usateli! Se non dovessero esserci tester, potete chiedere alla commessa un campioncino da farvi provare. In assenza di tutto questo, si legge l’etichetta: se il prodotto vi alletta lo comprate e, se non dovesse soddisfare le vostre aspettative, potete regalarlo, scambiarlo oppure semplicemente finirlo ed acquistare altro per il futuro.
  • Nel caso di cosmetici in barattolo, evitate di prelevare il prodotto con le mani, specialmente se sporche o bagnate. Utilizzate piuttosto un cucchiaio oppure una spatola, in materiale non poroso e che si possa pulire bene e con facilità (metallo, ceramica, plastica…)
  • Cercate di mantenere puliti il tappo e la bocchetta di fuoriuscita dei cosmetici, eliminando eventuali depositi di prodotto.
  • Evitate di aprire e chiudere di continuo i vostri cosmetici: apriteli solo in occasione dell’utilizzo e ricordate di chiuderli bene e riporli con cura.

Se, nonostante tutte le precauzioni messe in atto, un vostro cosmetico durante la validità del PAO, o addirittura mai aperto, dovesse cambiare odore, colore, consistenza o, ancora, perdesse stabilità con conseguente separazione dell’ eventuale emulsione, segnalate il numero di lotto all’azienda.

 

 

 

Ringrazio i membri del nostro gruppo facebook per aver manifestato perplessità riguardo le etichette e la conservazione dei cosmetici; dubbi che sono stati fondamentali per la stesura di questo articolo. Ringrazio inoltre, anche in questa sede, Giulia di Scintilla Bio per aver contribuito a dissipare i dubbi delle ragazze e soprattutto la Dott.ssa Giuliana di Kamelì Biocosmesi nonchè Barbara di Cosmetici B&R per aver arricchito le mie conoscenze a riguardo.

Per approfondimenti, vi rimando a questo articolo segnalatomi da Sara I.

 

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