SIDR o SEDR (Rhamnaceae)

Approfondimenti a cura di Paolo Contaldo

Il genere Ziziphus appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae ed è una pianta presente in tutto il
mondo.
É un’angiosperma autoctona le cui aree di appartenenza sono quelle subtropicali e tropicali.
Nel genere Ziziphus distinguiamo, in particolar modo, due specie vegetali: Ziziphus spina-christi e
Ziziphus jujuba. Entrambe le specie vengono comunemente chiamate “Sidr” o “Sedr” e possiedono
caratteristiche, di fitocosmesi, pressoché simili. Andiamo a conoscerle!

Nota: sull’etichetta delle confezioni di sidr, in commercio, troverete soprattutto la parola “Zizyphus”.
Il latino, in origine, non usava parole contenenti la “y”. Con l’influenza della cultura greca (arte, poesia, teatro) nacque la necessità di introdurre i nuovi termini desunti dalla lingua greca. La nomenclatura binomiale, per le specie vegetali ed animali, è ancora utilizzata, rigorosamente, in latino. Entrambe le terminologie, ad ogni modo, sono corrette con o senza “y”. Questi sono dettagli che non influiscono sul prodotto che acquistate, ma è stato puramente scritto per farvi incuriosire.

 SIDR (Ziziphus spina-christi)

ALBERO DI ZIZIPHUS SPINA CHRISTI (foto scattata da Philipp Weigell)

Il Sidr è un albero sempreverde del deserto.
Tipico dell’Africa settentrionale e tropicale nonchè dell’Asia dell’est e del sud (India, Pakistan, Yemen). La pianta ha un significato religioso per ebrei, cristiani e musulmani. L’origine della nomenclatura “spina christi” è da ricercare nel significato religioso che ebrei e cristiani attribuirono al sidr. Esso è considerato l’albero da cui si ricavò la corona di spine che Gesù Cristo portò, in capo, durante la crocifissione. Per i musulmani è l’albero sacro citato nel Corano.

Foglie di Z. spina-christi da cui si ricava la polvere cosmetica (immagine scattata nella zona di Arava, Israele)

 

Gl’antichi erano già a conoscenza delle virtù del sidr tanto da essere impiegato come detergente naturale per corpo e capelli. Ancora oggi, a fini cosmetici, utilizziamo le foglie dapprima essiccate e, poi, polverizzate per ottenere una
polvere, molto fine, di color verde. Essa è ricca di calcio, ferro, magnesio e carbonato di potassio.
La sua caratteristica principale è quella di essere un’erba lavante (con presenza di resine liposolubili) e purificante per il cuoio capelluto. Particolarmente indicata per chi volesse detergere i capelli senza ricorrere allo shampoo, magari perchè costretto a lavaggi frequenti. Il Sidr è anche volumizzante e molto condizionante (grazie al contenuto di mucillagini): i capelli risulteranno morbidi, facilmente pettinabili e molto leggeri.

In questa foto si può apprezzare la struttura dei rami con evidenti spine

Grazie alla sua capacità di rinforzare ed ispessire, il sidr è considerato, analogamente alla cassia, un
henné neutro *
* È importante ricordare che il termine “henné neutro” è usato impropriamente. L’henné è soltanto
uno: la Lawsonia inermis. È innegabile non notare differenze, in termini di forza e spessore dei
capelli, tra un impacco di lawsonia (henné) e un impacco di cassia oppure di sidr. Purtroppo l’henné
vero e proprio non è indicato a tutti visto che colora di rosso, quindi un buon compromesso è
adoperare cassia o sidr che non apportano modifiche al colore naturale dei capelli. Da qui il termine “henné neutro”. Quelli che vengono, invece, indicati come “henné nero”, “henné biondo”, “henné mogano” (et alter) sono, in ordine, indigo e mix di polveri tintorie (dove l’henné ha un ruolo fondamentale per chelare gl’altri pigmenti tintori).

Il sidr è indicato per chi desidera curare i capelli con le stesse proprietà dell’henné, senza alterarne il
colore di base. Ragion per cui il sidr (come la cassia) è particolarmente indicato per chi ha i capelli
biondi naturali o molto chiari.
Insieme a queste riconosciute proprietà, il sidr agisce come fissante, in piccole dosi, di altre polveri
tintorie di origine vegetale come indigo, katam ed henné (Lawsonia inermis). Se fate un impacco
di sidr dopo aver hennato, questo consentirà al colore ottenuto di permanere più a lungo sulla
chioma.

 SIDR (Ziziphus jujuba)

Ziziphus jujuba Mill. Comunemente chiamato “dattero cinese”

Il giuggiolo (Ziziphus jujuba Mill.) è una pianta a foglie decidue noto anche come dattero cinese, natsume o
tsao (cinese tradizionale: 棗). Si ritiene che il giuggiolo sia originario dell’Africa settentrionale e della Siria, e che sia
stato successivamente esportato in Cina (e in India) doveviene coltivato da oltre 4000 anni.
I romani lo importarono per primi in Italia, e la chiamarono ziziphum. L’importazione fu possibile grazie ad alcune peculiarità della pianta: a differenza di altre specie della stessa famiglia, è in grado di sopravvivere ad inverni freddi, con temperature fino a -15° C e non ha particolari esigenze di terreno.

In Cina, da questa pianta, vengono utilizzati foglie, radici, cortecce, rami per ottenere dei rimedi naturali per curare le
scottature (ovviamente, tali informazioni, sono puramente informative. Vi esortiamo a chiedere sempre consiglio ad un medico).
Il “sidr” jujuba contiene vitamina C, A e B2, amminoacidi, flavonoidi, mucillagini, tannini, pectine, zuccheri, proteine e minerali.

Ziziphus jujuba illustrazione di Adolphus Ype

Quali sono le differenze tra “jujuba” e “spina Christi” ?
A livello botanico vi sono differenze morfologiche di foglie, rami e giuggiole, ma in buona sostanza, la polvere che usiamo a livello cosmetico è pressoché simile da ambedue le specie vegetali. Hanno medesime proprietà di fitocosmesi (ampiamente discusse per spina christi) e medesima modalità di preparazione. L’unica differenza sostanziale è l’area geografica di provenienza.
La spina-christi necessita di climi aridi e desertici tipici del medio oriente e dell’Africa. La jujuba è molto presente nel nostro stivale dove viene viene utilizzata soprattutto per l’alimentazione del bestiame

Come si prepara il sidr?
Il Sidr si prepara come tutte le erbette ayurvediche: acqua calda (o infuso a piacere o gel caldo, come quello ai semi di lino), utensili in ceramica o legno. Per rendere chiaro il metodo di preparazione, abbiamo deciso di utilizzare Z. jujuba del produttore francese “Aroma Zone”. Basta poca polvere, meglio se setacciata: l’acqua calda (non bollente) va aggiunta poco alla volta in modo da farla assorbire bene prima di procedere ad ulteriori aggiunte.
Mescolare sempre bene per scongiurare eventuali grumi. Il risultato (foto in basso) sarà una crema spumosa e verde, delicatamente profumata. Al contrario delle altre erbe non ha un odore forte e persistente. Grazie alle mucillagini, sarà facile da distribuire sui capelli. Anzi una vera goduria.
Credetemi!

Questo è un cucchiaio (vedi foto) di sidr “Aroma Zone” preparato da Luisanna come descritto poco più sopra. Per ottenere un risultato spumoso è necessario lavorare il sidr con calma, aggiungendo POCA ACQUA CALDA (O GEL) ALLA VOLTA, e mescolare bene con l’aiuto di una frusta a mano fino a completo assorbimento (prima di aggiungere altra acqua). Questo accorgimento è un consiglio che diamo per la preparazione di tutte le erbe ayurvediche, che risulteranno cremose ed omogenee e più facilmente applicabili.

 


Come per tutte le erbe, non tutti i produttori e i relativi marchi che rivendono il sidr, avranno la stessa consistenza e riuscita. Potreste trovare un sidr un po’ sabbioso oppure uno finemente polverizzato. Purtroppo questo dipende dalla micronizzazione della polvere che non pregiudica, in alcun modo, la qualità del sidr acquistato. La differenza tra un sidr sabbioso e uno finemente polverizzato è che il primo sarà più difficile da stendere e risciacquare. Ad ogni modo, se acquistate un sidr di buona qualità e con una buona micronizzazione, la riuscita sarà assicurata.
Per quanto riguarda i tempi di riposo (macerazione) e di posa, sul web, consigliano di lasciar riposare per alcune ore e tenere in testa per una ventina di minuti. Sinceramente non c’è bisogno di lasciarlo riposare tanto (lo lascio giusto assestare finché non raffredda completamente). Sicuramente può essere tenuto in posa molto più a lungo. Personalmente l’ho tenuto anche 2 ore e 30 minuti con un risultato strepitoso.

Dove acquistare il sidr?
Se siete interessati allo Z. spina-christi, consigliamo l’acquisto dal
nostro partner Le Erbe di Janas.
Qualora v’interessi provare lo Z. jujuba, optate per un acquisto dai
nostri cugini francesi: Aroma Zone

Fonti

 

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